DE EXHORTATIONE AMORIS ET CARITATIS

Ieri io e Gio siamo andati al tempio della Pace dove era stato organizzato un incontro per i ragazzi che avevano fatto il corso per fidanzati insieme quest'anno.
Insomma, una specie di revival per vedere se effettivamente eravamo arrivati -e sopravvissuti- al matrimonio. Dopo i vari ciccici e ciuciuciu sui viaggi di nozze e il tempo che fa o il tempo che faceva il giorno del fatidico si', ci siamo seduti tutti attorno al solito tavolo, in compagnia del nostro mitico pretino e della psicologa che ci ha seguito nel percorso prematrimoniale.
La dottoressa, dopo una lettura sulla differenza tra innamoramento e amore, inizia il suo discorso sulla natura egoistica della fase dell'innamoramento, che e' superficiale perche' contraddistinto da una scarsa conoscenza dell'altro e da un'idealizzazione dello stesso. Il partner viene visto come oggetto potenzialmente utile a soddisfare i proprio bisogni.
L'innamoramento e' quindi una fase passeggera, che puo' essere piu' o meno breve, ma che spesso si estingue nello scoprire i limiti, i difetti (o semplicemente le differenze) dell'amato.
Nei casi piu' fortunati l'innamoramento si trasforma in amore, un sentimento reale, profondo, maturo, basato sulla sincera conoscenza del partner, dei suoi pregi e dei suoi difetti, e sull'accettazione degli stessi, nel bene e nel male.
La Psicologa continua:
"Sono contenta di vedervi tutti qui, belli, allegri, sorridenti.
Voi siete la tangibile manifestazione di questo sentimento profondo, che ha superato l'immaturita' dell'innamoramento, voi siete il vero amore, la vera comprens.."
una voce tuona sopra tutte " no no, per me no, e' ancora presto per parlare di AMORE"

-mio marito-

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